giovedì 18 febbraio 2016

Giulietta & Romeo

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Domenica 14 Febbraio - 9° Giulietta & Romeo Half Marathon (VR)  
KM 21,097

GARA BAGNATA…GARA FORTUNATA!

Attendevo questo giorno glorioso da mesi.
Mi sono allenata duramente per più di 3 mesi, seguendo scupolosamente le indicazioni dei Boinega Bros, miei tutor/guru/mental coach, incrementando le uscite settimanali da 3 a 4, uscendo di casa prima dell’alba per sessioni di allenamento estenuanti a suon di detestabili ripetute, fartlek, cambi di ritmo, salite e dio solo sa che altro, controllando l’alimentazione (la cosa più difficile di tutte!) per perdere quei 2 chiletti in più messi su durante le vacanze di Natale perché, non me lo dimenticherò mai, Luca non faceva altro che dirmi che sarebbe stato come correre con 2 pacchi di farina sulle spalle…

Insomma, questa Giulietta & Romeo Half Marathon è stata la colonna portante di questi primi mesi del 2016, l’ho attesa, sognata e desiderata con tutte le mie forze, e a distanza di circa 2 settimane dal grande evento mi sentivo pronta come non mai, non vedevo l’ora di mettermi in gioco e provare con tutta me stessa a superare il mio PB, l’inaspettato 1.36.36 che mi aveva regalato Ravenna l’8 novembre.
Poi ci si è messo di mezzo il lavoro, e già il mio entusiasmo ha subito una battuta d’arresto.
Purtroppo il giorno prima della gara, sabato 13 febbraio, ho dovuto sacrificare il pre-gara a Verona che tanto avevo agognato per partecipare a un importantissimo corso di formazione con i clienti top della mia azienda, una giornata emotivamente sfiancante trascorsa su tacchi vertiginosi per 8 ore consecutive a discutere di lavoro, affari, progetti…tra un aperitivo, un drink e un pranzo a 18 portate!
Insomma….non il pre-gara ideale per intenderci!
Però, giunta alla fine della giornata e approdata finalmente a Verona…ho sentito che in un modo o nell’altro ce l’avrei comunque fatta!
Alle ore 19:30 di sabato 13 febbraio, Monty (inseparabile compagno di vita, viaggi ed avventure) ed io abbiamo varcato la soglia del Palasport, ritirato il pettorale e provato l’indescrivibile emozione che solo chi ha già vissuto esperienze come queste può comprendere…in quel momento, stanchezza atavica a parte, mi sono sentita immortale!
E allora…perché non festeggiare con un bello Spritz prima di cena? J Tanto ormai l’alimentazione era stata seriamente compressa, cosa avrebbe potuto cambiare uno Spritz? J
Dunque Sprizt, patatine, olive e noccioline e poi, per non farsi mancare ancora un po’ di carboidrati…anche una bella pizza farcita (lo so, lo so, non si fa così J)
Bene, fatto sta che in un modo o nell’altro arriva l’alba di questa benedetta domenica 14 febbraio e….ci sorprende sotto un diluvio universale di proporzioni epiche!
Mentre faccio colazione in hotel (giusto per assicurarmi ancora un po’ di carburante, faccio incetta di torte fatte in casa, cornetti alla crema, pane, burro e marmellata e biscotti secchi di ogni tipo…ripeto…lo so, lo so, non si fa così! J) e vedo le gocce di pioggia, grosse come noci, battere contro la vetrata….un senso di ineluttabile tristezza mi attanaglia la gola.
“Non è giusto! Mi sono allenata per mesi e ora, in soli 2 giorni, a causa del lavoro e delle pessime condizioni atmosferiche…è tutto rovinato!!!”
Questi, più o meno, i pensieri che mi passavano per la testa mentre mi incamminavo, cupa e tesa, alla volta della partenza…
Dei minuti che sono passati tra l’arrivo al Palasport e la partenza non ho quasi nessun ricordo, è tutto confuso, come avvolto nella fitta nebbia che attanagliava Verona…so solo che ad un certo punto mi sono ritrovata in griglia, la pioggia che cadeva copiosa su di me e sulla tesa del mio cappellino tecnico, e ho sentito come in sottofondo lo start…
In quel preciso istante è capitato qualcosa di ipnotico e potente dentro me, all’improvviso ero pronta più che mai!
Dei 21 km pieni di fango, pozzanghere, buche, crepe e spacchi che mi separavano dall’Arena non ricordo granché…la nebbia fitta nascondeva ogni cosa dando a questa gara una forte valenza interiore, come se tutto stesse in realtà avvenendo solo nella mia testa.
Ricordo solo il mio Monty, presente ad ogni passaggio, che emergeva dalle acque per incitarmi regalandomi una super propulsione… e ricordo il glorioso passaggio finale dentro l’Arena, e l’ultimo sguardo al Garmin sulla soglia del traguardo, una velocissima occhiata lunga giusto il tempo di capire che sì, ce l’avevo fatta, avevo ancora una volta abbassato il mio PB!
Ora potevo anche piangere, tanto in mezzo a quel diluvio chi si ne sarebbe accorto?
                                                                                                   LAURA
Atleta
Pos. Ass.
Pos. M/F
Pos. Cat.
Tempo Tot.
Media Km.
Boinega Laura
1507°
86° F
19°
01:36:05
4:33


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