Domenica 17 Aprile - 18° Maratonina Dei Fiori
San Benedetto Del Tronto (AP) KM 21,097
LUCA
Un’altra tappa di questa entusiasmante giostra che è la vita da runner si conclude con la Maratonina dei Fiori di San Benedetto del Tronto. Domenica 17 Aprile io e Luca, accompagnati dal sempre presente prode Montesi, partiamo di buon’ora per la Riviera delle Palme pronti a portare a casa, male che vada, almeno un’altra medaglia a prescindere dal risultato. Infatti non siamo nelle condizioni di forma ideali, chi per un motivo chi per l’altro. Luca esce da un lungo periodo di stop forzato causa infortunio al ginocchio, e dopo mesi di patimenti, rinunce e sacrifici, ricomincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Ritrovare la condizione perfetta, però, non è così semplice, e gli ultimi allenamenti di qualità gli sono un po’ rimasti sulle gambe! Io no comment, dal PB di Roma mi sembra passata un’eternità e mi sembra che nel frattempo la mia condizione sia drasticamente peggiorata, vuoi il febbrone pre-pasquale che mi ha stesa per 2 settimane, vuoi l’immenso stress lavorativo che mi porto dietro da inizio anno, vuoi un piede che, non si sa bene perché, continua a essere gonfio e dolorante a ondate impedendomi di allenarmi al meglio. Ad ogni modo l’umore è alto, siamo consapevoli che ci stiamo misurando solo con noi stessi e che qualunque risultato sarà ben accetto dunque…pronti, via! Alle 9:15 lo start segna l’inizio di…21 km di pura sofferenza! Non potevamo saperlo, separati come sempre da decine di minuti di vantaggio per Luca, ma stavamo entrambi passando le pene dell’inferno! Io, preda di un’incontenibile ondata di entusiasmo ed euforia, parto fortissimo, e dopo i primi 5 km ai 4:15 (sì, per me significa andare fortissimo! ahahaha), mi ritrovo con le gambe di ghisa, pesanti, dure e legnose come non mai, che non vogliono più saperne. Di conseguenza cala anche l’entusiasmo, e comincio ed essere assalita da pensieri negativi a rotta di collo “Adesso mi fermo, non ce la faccio più”, “Oggi è la volta buona che mi ritiro”, “Basta, quando finisce questo supplizio???”, etc. etc. Attorno al 10° km il passaggio in centro, con tanto di speaker che mi acclama e Monty in pole position che mi sprona, ritrovo un briciolo di energia e recupero un po’ di terreno, per poi perderlo di nuovo rovinosamente quando al 17° km il palloncino dell’ora e 35 mi sorpassa imperterrito e capisco che non c’è più niente da fare, fare un nuovo PB è un sogno destinato a non realizzarsi. Riesco comunque a resistere fino al traguardo, e lo taglio in 1:35:01, non male tutto considerato! Al mio arrivo trovo Luca e Monty ad aspettarmi e mi basta uno sguardo a Luca per capire che anche per lui la gara è stata pura sofferenza! Anche lui parte a tutta, per poi vedere esaurirsi le sue risorse attorno al 10° km ed essere conseguentemente costretto a ridurre il ritmo pena il rischio di non arrivare fino in fondo. Addirittura mi racconta che dallo sforzo gli si sono completamente tappate le orecchie! Insomma, un bel botto anche per lui! Che poi botto si fa per dire! Infatti Monty lo guarda basito e gli dice “E tu, che hai tagliato il traguardo in 1:17:49…avresti fatto il botto??? Mah..io non vi capisco!”. In effetti Luca è andato forte, fortissimo! Lo testimoniamo anche le premiazioni, quando Luca è chiamato sul palco a ritirare il suo premio come 7° di categoria. Niente male nemmeno per me, che salgo sul podio come 1° di categoria e stringo in pugno i miei 40 Euro in buoni benzina. Provo a barattarli con il ricco cesto alimentare vinto da Luca (perché io preferisco di gran lunga portare a casa pasta e biscotti!), ma non c’è niente da fare, Luca non molla (salvo un pacco di Rigoli del Mulino Bianco che Monty lo obbliga a cedere come compenso dei suoi servigi da autista).
Un’altra tappa di questa entusiasmante giostra che è la vita da runner si conclude con la Maratonina dei Fiori di San Benedetto del Tronto. Domenica 17 Aprile io e Luca, accompagnati dal sempre presente prode Montesi, partiamo di buon’ora per la Riviera delle Palme pronti a portare a casa, male che vada, almeno un’altra medaglia a prescindere dal risultato. Infatti non siamo nelle condizioni di forma ideali, chi per un motivo chi per l’altro. Luca esce da un lungo periodo di stop forzato causa infortunio al ginocchio, e dopo mesi di patimenti, rinunce e sacrifici, ricomincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Ritrovare la condizione perfetta, però, non è così semplice, e gli ultimi allenamenti di qualità gli sono un po’ rimasti sulle gambe! Io no comment, dal PB di Roma mi sembra passata un’eternità e mi sembra che nel frattempo la mia condizione sia drasticamente peggiorata, vuoi il febbrone pre-pasquale che mi ha stesa per 2 settimane, vuoi l’immenso stress lavorativo che mi porto dietro da inizio anno, vuoi un piede che, non si sa bene perché, continua a essere gonfio e dolorante a ondate impedendomi di allenarmi al meglio. Ad ogni modo l’umore è alto, siamo consapevoli che ci stiamo misurando solo con noi stessi e che qualunque risultato sarà ben accetto dunque…pronti, via! Alle 9:15 lo start segna l’inizio di…21 km di pura sofferenza! Non potevamo saperlo, separati come sempre da decine di minuti di vantaggio per Luca, ma stavamo entrambi passando le pene dell’inferno! Io, preda di un’incontenibile ondata di entusiasmo ed euforia, parto fortissimo, e dopo i primi 5 km ai 4:15 (sì, per me significa andare fortissimo! ahahaha), mi ritrovo con le gambe di ghisa, pesanti, dure e legnose come non mai, che non vogliono più saperne. Di conseguenza cala anche l’entusiasmo, e comincio ed essere assalita da pensieri negativi a rotta di collo “Adesso mi fermo, non ce la faccio più”, “Oggi è la volta buona che mi ritiro”, “Basta, quando finisce questo supplizio???”, etc. etc. Attorno al 10° km il passaggio in centro, con tanto di speaker che mi acclama e Monty in pole position che mi sprona, ritrovo un briciolo di energia e recupero un po’ di terreno, per poi perderlo di nuovo rovinosamente quando al 17° km il palloncino dell’ora e 35 mi sorpassa imperterrito e capisco che non c’è più niente da fare, fare un nuovo PB è un sogno destinato a non realizzarsi. Riesco comunque a resistere fino al traguardo, e lo taglio in 1:35:01, non male tutto considerato! Al mio arrivo trovo Luca e Monty ad aspettarmi e mi basta uno sguardo a Luca per capire che anche per lui la gara è stata pura sofferenza! Anche lui parte a tutta, per poi vedere esaurirsi le sue risorse attorno al 10° km ed essere conseguentemente costretto a ridurre il ritmo pena il rischio di non arrivare fino in fondo. Addirittura mi racconta che dallo sforzo gli si sono completamente tappate le orecchie! Insomma, un bel botto anche per lui! Che poi botto si fa per dire! Infatti Monty lo guarda basito e gli dice “E tu, che hai tagliato il traguardo in 1:17:49…avresti fatto il botto??? Mah..io non vi capisco!”. In effetti Luca è andato forte, fortissimo! Lo testimoniamo anche le premiazioni, quando Luca è chiamato sul palco a ritirare il suo premio come 7° di categoria. Niente male nemmeno per me, che salgo sul podio come 1° di categoria e stringo in pugno i miei 40 Euro in buoni benzina. Provo a barattarli con il ricco cesto alimentare vinto da Luca (perché io preferisco di gran lunga portare a casa pasta e biscotti!), ma non c’è niente da fare, Luca non molla (salvo un pacco di Rigoli del Mulino Bianco che Monty lo obbliga a cedere come compenso dei suoi servigi da autista).
LAURA
Atleta |
Pos. Ass.
|
Pos. M/F
|
Pos. Cat.
|
Tempo Tot.
|
Media Km.
|
Boinega Luca |
31°
|
29° M
|
7°
|
01:17:49
|
3:41
|
Boinega Laura |
423°
|
22° F
|
1°
|
01:35:01
|
4:31
|
Nessun commento:
Posta un commento